La mostra invita il visitatore a camminare attraverso una Gattinara dello sguardo e del ricordo: vicoli, vigne, case, volti e frammenti di vita quotidiana diventano racconto attraverso i colori e la luce delle tele esposte.
Arturo Gibellino, intellettuale rigoroso e profondo conoscitore del territorio, ha dedicato la vita allo studio e alla conservazione delle nostre radici culturali. Il suo celebre Vocabolario di Gattinarese - Italiano rappresenta ancora oggi un riferimento prezioso per la tutela della lingua e della memoria orale. Nelle sue opere pittoriche, Gibellino restituisce un mondo fatto di tradizioni vive, colori caldi e atmosfere raccolte.
Mario Baratelli, artista sensibile e discreto, ha saputo trasformare il quotidiano in poesia visiva. Nei suoi dipinti la bellezza si nasconde nei dettagli più umili: un muro scrostato, un letto disfatto, un angolo di strada illuminato dal sole. Il suo sguardo limpido e mai banale accompagna il visitatore dentro una Gattinara intima, profondamente umana.
«Questa mostra è un abbraccio alla nostra identità – afferma l’Assessore alla Cultura e alla valorizzazione e sviluppo delle tradizioni locali, Elisa Roggia –. Gibellino e Baratelli ci ricordano che le radici non appartengono al passato, ma sono la linfa con cui costruiamo il futuro. Le loro opere parlano di noi, della nostra gente, della nostra terra. In un momento in cui tutto corre veloce, questi due artisti ci invitano a fermarci, ad ascoltare, a riconoscere la bellezza nascosta nelle piccole cose. È un omaggio alla memoria, ma anche un gesto di speranza verso le nuove generazioni, che desideriamo accompagnare alla riscoperta del loro patrimonio culturale».
A sottolineare il valore comunitario dell’iniziativa interviene anche il Sindaco di Gattinara, Maria Vittoria Casazza: «Gattinara custodisce una storia ricca e profonda, fatta di persone che hanno amato questa città con dedizione e talento. Gibellino e Baratelli ne sono l’esempio più luminoso: con la loro arte hanno narrato la nostra essenza, trasformando la vita quotidiana in racconto universale. Con questa mostra vogliamo dire grazie a entrambi. E vogliamo farlo aprendo le porte di Villa Paolotti alla comunità, alle famiglie, alle scuole, affinché tutti possano riconoscersi in queste tele e ritrovare il senso di appartenenza che ci unisce».
La mostra sarà inaugurata sabato 6 dicembre alle ore 17.00 e sarà visitabile dal 6 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026, con ingresso libero.